Passato e presente - Ovidio, il poeta scomodo

Jan 13, 2023 214K 3K

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In questa puntata, a cui partecipa il prof.Alessandro Barbero, si fa luce sulla figura di Ovidio (Publio Ovidio Nasone), uno dei più grandi poeti di sempre, parlando anche del motivo per cui fu esiliato, tutt'oggi ignoto. Di Ovidio, primo a narrare la storia diventata famosa col nome di Romeo e Giulietta, vengono citate le opere e si accenna anche alla sua influenza su Shakespeare.

Sotto il regno di Augusto, primo imperatore romano, vivrà in un periodo di pace di fermento culturale ma anche di modifica dei rapporti sociali sotto quella che a tutti gli effetti poteva definirsi una dittatura.

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Luciano Canfora

"Questo ragazzo deve tutto al suo nome" diceva di lui Marco Antonio, che lo disprezzava, a torto sottovalutandolo. Però era vero, e Augusto ne era talmente consapevole da affrettarsi a promuovere, non appena gli fu possibile, la divinizzazione di Giulio Cesare, padre suo adottivo, come caposaldo del suo potere. Il capolavoro di Augusto è stato imporre l'immagine di sé come vero e coerente erede e continuatore dell'opera di Cesare, ormai divinizzato, mentre in realtà la trasformava, se non nel suo contrario, certo in altro.

Paolo Isotta

Ovidio morì duemila anni fa relegato da Augusto sul mar Nero. Non riuscì mai a comprenderne il perché. Forse "Le metamorfosi", il suo più ampio poema, spaventarono il principe: ispirato com'è all'idea, modernissima, che nulla nell'universo è stabile, ma tutto dall'eternità muta e muterà. La materia incessantemente si trasforma, non è stata creata e non si distrugge. Gli dèi divengono uomini, gli uomini dèi, oppure animali, piante, aria, acqua: fiumi, laghi. Il poema è insieme il più grande racconto del mito, di tutti i miti, che la letteratura abbia mai tentato. Nessun poeta, nemmeno Omero e Virgilio, ha tanto ispirato la pittura e la scultura. Ma la dotta lira ha creato musica, da Poliziano a Strauss, attraverso Monteverdi, Cavalli, Scarlatti, Bach, Händel, Pergolesi, Porpora, Dittersdorf, Haydn, Cherubini, Clementi, Berlioz, Liszt, Offenbach, Massenet, e tanti altri, più di ogni altra voce poetica: voce poi echeggiata e variata per l'ultima volta nel Novecento dall'arte di D'Annunzio.

Comments (20)

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@buioso Said: 9 Months 2 Days 2 Hours 43 Minutes ago

mi aspettavo che alla fine Barbero dicesse alla storica coi capelli Rossi "posso darle 25, mia dia pure il libretto"

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@1956priscilla Said: 9 Months 6 Days 14 Hours 27 Minutes ago

Barbero si conferma un grande, grande capacità di semplificazione senza banalizzazione, cultura universale in grado di cogliere nessi su tutta la storia antica, medievale, moderna, contemporanea. Un intellettuale che sa parlare a tutti

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@Lollertube82 Said: 9 Months 5 Days 6 Hours 8 Minutes ago

Per quanto veneri Barbero, questa trasmissione mi fa rivoltare lo stomaco. Sento il freddo lungo la schiena quando parlano quei tre scolaretti e penso "ecco adesso si incarta perchè non ricorda la riposta". E di fronte a Barbero che mastica la storia tre volte al giorno sono patetici i loro tentativi di sembrare spontanei nella padronanza della materia. Mieli è detestabile nel suo ruolo di maestro all'esame. Il suo modo di essere paternalistico e saccente ispira disprezzo immediato nell'animo di chi lo ascolta.

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@CoverDurden Said: 9 Months 8 Days 13 Hours 16 Minutes ago

Mieli fa le domande come un professore universitario che interroga gli studenti

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@claudiomartinelli4563 Said: 2 Months 213 Hours 11 Minutes ago

Bellissimo e interessante. Barbero non si smentisce mai, è un bravissimo comunicatore. Tuttavia desidero fare una precisazione. Ovidio non fu esiliato bensì relegato. L' exilium comportava la perdita di beni e diritti. Ovidio aveva una moglie ( la terza se non vado errato ) e una figlia. Sarebbero finite sul lastrico , come si suol dire. Augusto fu benigno. Condannò Ovidio alla relegatio (noi diremmo al confino ). La sua famiglia restò a roma e continuò a vivere, per quanto ne sappiamo, col medesimo tenore di vita. Naturalmente la punizione per Ovidio fu comunque terribile. Tomi, l'odierna Costanza , era un villaggio sperduto quanto mai lontano dallo splendore di Roma. Ovidio dovette imparare la lingua locale per comunicare con la gente del posto. Per un intelletto colto e raffinato come lui il colpo fu terribile. Non c'era probabilmente alcuno con cui poter dialogare d'arte e di poesia. Aggiungo che quando Augusto morì Ovidio spero' nella clemenza del successore. Ma il nuovo imperatore altri non era che Tiberio, costretto da Augusto a ripudiare la moglie , di cui era innamoratissimo , e a sposare la dissoluta Giulia , madre d'una figlia, omonima , altrettanto dissoluta , Tiberio infatti non ebbe alcuna pietà, e Ovidio morì solo e disperato nella squallida Tomi.

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@eyeseastward Said: 4 Months 9 Days 7 Hours 17 Minutes ago

Innanzitutto grazie a chi ha condiviso la puntata. L'argomento è interessante ma credo che il format sia molto modesto, secondo la mia spassionata opinione, per alcune ragioni. 1. Paolo Mieli non possiede il dono della conduzione. Battute scontate, meccanicità negli interventi, cose che non si vedono più neppure nelle tv locali. 2. I ragazzi chiamati ad intervenire. Saranno giovani ricercatori, o non so. Quello che dicono è interessante ma, come qualcuno ha già sottolineato, pare stiano rispondendo all'interrogazione del professore del liceo. Va bene valorizzare i ragazzi, ma lo si dovrebbe fare in modo da non farli sembrare dei "sotuttoio" che ripetono a memoria. Poi la cosa è ancora più evidente perché vengono intervallati da un bravo affabulatore come Barbero. 3. Barbero è molto bravo, ha una ottima preparazione, ma possibile mai che non ci sia un esperto di letteratura e/o storia classica in Italia che possa raccontare Ovidio? Barbero è uno stimato medievista e storico della guerra (con cui tracima in altri ambiti, ma in modo appropriato), possibile che lo si ricicli per qualunque tipo di argomento?!

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@claudiomartinelli4563 Said: 4 Months 2 Days 37 Minutes ago

Hic ego qui iaceo , tenerorum lusor amorum , ingenio perii Naso poeta meo. At tibi qui transis , ne sit grave, quisquis amastis , dicere : "Nasonis molliter ossa cubent". Questo è l'epitaffio che Ovidio detto' dal confino alla moglie . È scolpito sul suo monumento , nell'odierna città di Costanza. in Romania, oggi porto più importante di quel Paese. Segue traduzione: Io,che qui giaccio, Nasone poeta, cantore di teneri amori, andai in rovina a causa del mio talento Ma a te che passi, chiunque tu abbia amato ,non ti sia di peso dire : Le spoglie di Nasone riposino in pace.

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@nihilsinemagnovita Said: 4 Months 7 Days 11 Hours 2 Minutes ago

“STRAPPA DA TE LA VANITÀ” Pisan Cantos (Canto 81) Quello che veramente ami rimane, il resto è scorie Quello che veramente ami non ti sarà strappato Quello che veramente ami è la tua vera eredità Il mondo a chi appartiene, a me, a loro o a nessuno? Prima venne il visibile, quindi il palpabile Elisio, sebbene fosse nelle dimore d’inferno, Quello che veramente ami è la tua vera eredità La formica è un centauro nel suo mondo di draghi. Strappa da te la vanità, non fu l’uomo A creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia, Strappa da te la vanità, ti dico strappala Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo Nella misura dell’invenzione, o nella vera abilità dell’artefice, Strappa da te la vanità, Paquin strappala! Il casco verde ha vinto la tua eleganza. “Dominati, e gli altri ti sopporteranno” Strappa da te la vanità Sei un cane bastonato sotto la grandine, Una pica rigonfia in uno spasimo di sole, Metà nero metà bianco Né distingui un’ala da una coda Strappa da te la vanità Come son meschini i tuoi rancori Nutriti di falsità. Strappa da te la vanità, Avido di distruggere, avaro di carità, Strappa da te la vanità, Ti dico strappala. Ma avere fatto in luogo di non avere fatto questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato Perché un Blunt aprisse Aver raccolto dal vento una tradizione viva o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata Questa non è vanità. Qui l’errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare. Ezra Pound

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@SuperTripleta Said: 4 Months 9 Days 4 Hours 42 Minutes ago

Commento dopo minuti 3.12 di visione: grazie di avermi dato la possibilità di godere di un programma dove al protagonista della puntata si aggiunge la presenza del prof. Barbero

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@marcods5198 Said: 4 Months 4 Days 22 Hours 45 Minutes ago

Argomento interessantissimo. Ma nessuno si è accordo della faccia di Silvano Proietti dopo essere stato ringraziato alla fine come Silvana Proietti??? 🤣🤣🤣

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@giusypollina7915 Said: 4 Months 2 Days 7 Hours 20 Minutes ago

Mi piace il modo non conformista e ispirato dai propri studi e riflessioni sulla Storia in generale e in particolare ,in questo caso d'intetpretare la personalità di Augusto in rapporto alla novità della sua concezione dell'Impero e alla personalità di uno dei maggiori Poeti della Sua epoca ,Ovidio che centrava la Sua attenzione su argomenti prettamente letterari non connessi all'elogio dell'impero e dell'imperatore come lo furono altri pur grandissimi Poeti. A Ovidio interessava di più l'amore e l'aspetto fantastico della Poesia .

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@felixmagath1471 Said: 7 Months 29 Days 2 Hours 58 Minutes ago

Qualcuno sa il nome del quadro a 21:24? edit: a chi interessasse | John William Waterhouse, Apollo e Dafne

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@dariofratoni9046 Said: 4 Months 9 Days 6 Hours 50 Minutes ago

Bella interrogazione

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@lorisducly6567 Said: 11 Months 16 Days 15 Hours 11 Minutes ago

Credo di non aver mai temuto un intervento intellettuale più di quando la giovane storica dice: "stavo pensando..."

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@h12pro_gamer81 Said: 21 Days 6 Hours 38 Minutes ago

che bella recita

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@noryukenpirate Said: 6 Months 2 Hours 2 Minutes ago

Concordo con Giuseppe Pio Cascavilla : in primis Barbero è eccezionale in qualsiasi ambito, perchè oltre all'estesissima cultura ci mette entusiasmo, personalità e la sua incredibile capacità comunicativa. Al confronto Mieli risulta noiosissimo, pesante, nessun entusiasmo o interesse agli argomenti che tratta, capacità di conduzione e coinvolgimento zero. I ragazzi invece snocciolano a memoria discorsi artefatti e non spontanei da veri primi della classe, e perciò non capisco il senso dei loro interventi : sarebbe più apprezzabile e loro imparerebbero meglio, credo, se ponessero loro alcune domande al Prof. Barbero anziché ripetere in modo sterile la lezione imparata a casa. Grazie infinite a sailormark67 per aver condiviso questa puntata ♥

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@giasoricci3751 Said: 4 Months 13 Days 21 Minutes ago

Grazie per averla proposta, me l'ero persa. Chissà perché quest'anno alcune puntate di Passato e Presente non sono visibili su raiplay.

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@Naschy88 Said: 7 Months 8 Days 8 Hours 45 Minutes ago

Ciao, hai la puntata di Passato e presente "Alessandro il Grande"? Se sì puoi caricarla per favore?

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@davidecardani1803 Said: 9 Months 6 Days 123 Minutes ago

I "giovani storici" vengono fatti con lo stampino. Sono intrappolati in un manuale di storia, nel suo lessico e nella sua sintassi. Anche durante la registrazione della puntata si trovavano ancora dentro l'università. Questa è una critica, ma non solo verso di loro. Barbero è bravo eccetera, però il suo periodo storico è il medioevo. Si sarebbe anche potuto chiamare un accademico ignoto esperto nell'età classica, un insegnante di letteratura latina ad esempio. Il conduttore sembra sia costretto a fare questo lavoro. Se è così, potrebbe dimostrare un minimo, ma veramente un minimo, di interesse verso la materia. Ha dei modi da venditore di polizze assicurative. Questo modo costruito di descrivere la realtà (ma Barbero in questo caso ne è fuori, perché a lui la materia interessa) è veramente odioso. Si ripete quello che hanno già detto altri, si portano avanti pezzi di discorso elaborati per non far crollare tutto il castello. Poveretti questi storici che non possono parlare liberamente. Si parla delle cose come disponendo la merce sul banco del mercato, si piazzano le parole giuste nel modo giusto, perché si può fare solo così, o la tradizione ti mozza la lingua. Non si parla mai veramente delle cose, si ripetono solo parole!

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@KarotaKid Said: 4 Months 23 Days 8 Hours 55 Minutes ago

Interessanti gli interventi di Emanuela Lucchetti!