Nel gennaio del 1995 Donald Weinstein aprì i lavori della conferenza fiorentina che inaugurava la lunga stagione di celebrazioni per il quinto centenario della morte di Girolamo Savonarola (1998). In quell'occasione l'autorevole studioso statunitense rilevò come la storiografia savonaroliana dovesse ancora scrollarsi di dosso la dipendenza dalle due letture partigiane che la avevano contraddistinta sin dal quindicesimo secolo: quella 'piagnona' e quella 'arrabbiata'.
Rivive nell'opera di un grande studioso la storia dell'uomo che fu la guida religiosa e civile della Firenze Repubblicana. Nel 1498 Girolamo Savonarola, scomunicato l'anno prima da papa Alessandro VI, veniva arso in piazza della Signoria, a Firenze. Finiva così la vicenda di una delle figure rinascimentali più note e inquietanti. Le sue prediche, insieme al suo indubbio carisma, avevano attirato un ampio numero di seguaci, assegnandogli un ruolo decisivo nell'avventura della Repubblica fiorentina.